Franco Bellino : ricordi.

Cose che voi giovani non potete immaginarvi.

C’era una volta.
C’eravamo una volta noi.
Noi che … che  vi siete persi !
Che tempi quelli lì !

 

Ho deciso di scrivere per fregare l’Alzheimer.
Quando arriverà, la carogna mi ruberà tutti i ricordi.
Ma se io li scrivo oggi i mei ricordi, allora forse qualcuno me li leggerà,
e forse qualche mio ricordo riuscirò a ricordarlo
e a riviverlo e ad emozionarmi ancora una volta. Per leggere il seguito clicca qui sopra »

Mille e una notte. Anzi, 1001 profumi d’Egitto.

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Duello all’ultimo centesimo in un mercato egiziano.

 

Questa è la nostra avventura del Dicembre 1967 nel suq di Khan al-Khalili al Cairo.

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Il negozio è una vera scenografia teatrale, degna della pittura orientalista dell’800, con divani, poltrone, tende, musica in sottofondo e profumi nell’aria.

Si chiama infatti “1001 Perfumes”, o forse “1001 Nights Perfumery”.

Prologo

Dove si scopre di vivere un deja vu mai vissuto prima. Non da noi e forse nemmeno da altri.

 

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La disfida di Barletta. Commedia in tre atti e tre chili. Di triglie.

Leggo un ricordo del papà di Al Bano e mi ricordo il papà di Michele Spinazzola.
Al Bano : “Papà era rimasto all’epoca della contrattazione. A Milano saliva sul tram, il biglietto costava 100 lire,
ma lui chiedeva sorridendo di abbassare il prezzo a 80. Veniva da un altro mondo».

E’ il mondo del papà di Michele, nel ricordo di un’estate ospite in casa loro a Barletta.
Preside del Liceo, il professor Spinazzola va a fare la spesa :
al mercato, soprattutto per il pesce, nel Meridione andava l’uomo, non la donna.
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Shakespeare in India : la vita è una sagoma di latta.

Nel secolo scorso abbiamo vissuto per 6 settimane in una famiglia indiana a Rajkot nel Gujarat.
Rajkot non ha alcuna attrazione turistica, però un giorno arrivò in paese dal deserto del Thar
una famiglia di saltimbanchi nomadi della tribù dei Rabari. Fu una grande attrazione.

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Alcuni bambini però non potevano permettersi nemmeno le poche rupie dello spettacolino messo in piedi con 4 panche e un microfono.

Tristi e in disparte quei bambini (noi due insieme a loro) scoprirono un vecchietto, lacero ma bellissimo,
che li fece radunare attorno a sé, poco lontano dallo “spettacolo” vero e proprio.

 

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“Nò màny!” fece cenno con le mani (gli Indiani tra di loro spesso si parlano in inglese, anche se non sanno l’inglese.
Nò màny!” era evidentemente considerato comprensibile a tutti). Per leggere il seguito clicca qui sopra »

Il lato B sarà anche bello, ma non a Venezia !

Immagina migliaia e migliaia di persone che fanno la fila al Louvre per vedere la Gioconda …
al Prado per vedere Velasquez e Goya e poco lontano ‘Guernica’ di Picasso …
altrove nel mondo per vedere Caravaggio o Rembrandt o Van Gogh …
immagina che queste migliaia e migliaia di persone quando finalmente dopo ore di coda,
dopo aver pagato il biglietto, riescono ad entrare … queste persone non guardano i dipinti,
ma soltanto il retro di ogni dipinto !

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