Questo serpente non morde.
Ma se lo accarezzi lascia il segno.
Il suo segno sono soldi.
Erano Lire, sono Euro. Ma anche Dollari.
Si chiama “Maledisiùn”, ma per noi ha cambiato persino nome.
Questo serpente non morde.
Ma se lo accarezzi lascia il segno.
Il suo segno sono soldi.
Erano Lire, sono Euro. Ma anche Dollari.
Si chiama “Maledisiùn”, ma per noi ha cambiato persino nome.
Mai lavare i piatti se sei fidanzato !
Comincia tutto così, come sempre cominciano le cose più belle : per gioco.
Ero innamorato di Giovanna. Per me è sempre stato difficile, e difficile è ancora oggi, dirle : “Ti amo”.
Figuriamoci poi regalarle un anello di fidanzamento.
Un giorno sono in cucina, ancora nella casa dei genitori.
Vedo nel lavello il tappo di gomma legato alla catenella con un anellino metallico.
Se l’uomo è un cavallo, lo spirito lo cavalca.
Dice lo psichiatra della tribù.
Ci sono malattie mentali diffuse in tutto il mondo.
Ci sono terapie psichiatriche uniche al mondo.
Questo cavaliere non è una scultura :
è una terapia psichiatrica. Forse persino efficace.
L’immagine è capovolta perché solo così – capovolta ! – Bhagirath, detto “Bhagiji”, il nostro cantastorie (“Kavariya Bhat”) la riconosce.
Per tutta la sua vita – anni e anni – “Bhagiji” ha visto capovolte
le immagini del suo “kavad”.
Vedendole diritte lui non avrebbe saputo riconoscere le figure
di cui sapeva, e spesso inventava, vita e miracoli.
Doveva guardarle dall’alto in basso, capovolte.
Solo così le riconosceva e le descriveva perfettamente.
Ma questa è solo l’ultima storia che il cantastorie “Bhagiji” mi ha raccontato.
In un vicolo di Bangkok dei ragazzi giocano con una palla di bambù.
Colpiscono la palla con i piedi, con le mani e con la testa.
Mi incanto a guardarli. Mi incanto soprattutto a guardare la loro palla.
A volte rotola fuori campo e arriva fino a me. La prendo, la guardo e gliela rilancio.
Ma vorrei tenerla.
(prologo)
“Tin Tok”, nel suo inglese approssimativo :
“Things talk”: gli oggetti parlano.
( commiato)
Virgilio 2000 anni fa dice proprio :
“Sunt lacrimae rerum” : esistono le lacrime delle cose.
Anche gli oggetti piangono. E se a volte piangono,
altre volte ridono, ci parlano e ci raccontano storie.
Per leggere il seguito clicca qui sopra »