Full era un pastore belga (‘Groenendael’).
Lui abitava a Bologna, io a Varese.
Però i miei genitori inventarono lo ‘s-bolognamento’ :
mi s-bolognavano, cioè mi mandavano dai nonni a Bologna il più spesso e il più a lungo possibile.
Tutte le vacanze di Natale … tutte quelle di Pasqua e almeno due-tre mesi ogni estate io ero s-bolognato.
E allora per Full e per me era festa grande.
SOS EARTH : would you tolerate this rape in your home ? Love Venice !
… e se un giorno davvero le maxinavi saranno eliminate dal Bacino di San Marco,
il dialogo potrà continuare ringraziando per l’aiuto prestato ogni singola Nazione,
così :
Bozza di strategia per “SOS Earth : Love Venice !”
Voglio parlare ai crocieristi di tutto il mondo, ma anche ai cittadini di ogni Nazione.
A ciascuno parlo nella sua lingua e a ciascuno mostro una maxinave
che compie una insopportabile violenza
non a Venezia, ma nel luogo che lui più ama del suo Paese.
Le enormi mostruose navi saranno così ambientate
sulla Senna a Parigi, sul Tamigi a Londra, sull’Hudson a New York,
e anche nella Piazza Rossa a Mosca,
quasi dentro il Mount Fuji in Giappone, nell’idillico paesaggio di Guilin in Cina ….
Il testo sarà in ogni diversa lingua -
francese, inglese, tedesco, giapponese, cinese, russo,
arabo, francese, hindi, portoghese, ecc.ecc
e dirà :
SOS (nome del Paese)
Tu tollereresti
a casa tua
un simile stupro?
Salva Venezia
Il messaggio “SOS Earth” rivolto nelle diverse lingue del mondo alle diverse Nazioni per ora è incompleto
perché manca l’indicazione di un’azione concreta
che il destinatario della comunicazione è invitato a compiere per realizzare l’invito “Salva Venezia”.
Chiediamo aiuto … mostriamo uno scempio .. ma poi dobbiamo suggerire
COSA FARE concretamente e, se possibile, subito.
Questa azione concreta può essere : un ‘like’, un ‘condividi’, una mail,
un messaggio, una telefonata, un’iscrizione, un contributo, una firma, …….
Potremo completare il nostro messaggio
quando sapremo CHI lo firma e CHI lo promuove nei vari Paesi del mondo.
Una volta completato il messaggio-base, questo potrà essere immediatamente attivato
* sia sui social media (Instagram, Facebook, cellulari, ….)
* sia sui siti web e sui blog di chi firma il messaggio,
* sia nei tradizionali mass media (stampa, affissione, TV),
* sia attraverso campagne mirate di P.R.
coinvolgendo ogni Ente e Movimento culturale e politico
impegnato nella tutela dei beni artistici, dell’ambiente e del paesaggio
in ogni singola Nazione.
Franco Bellino e Simone Parmigiani
Venezia 27 agosto 2019
Vassoio nuziale Aymara : Diderot e Oscar Wilde sulle Ande.
L’artigiano deve fare un vassoio perché tra gli Indios Aymara del Sudamerica è usanza far girare
tra gli invitati alle nozze un vaso per raccogliere offerte in denaro. Il vassoio sostituisce la nostra banale ‘lista di nozze’.
A volte i fidanzati sono così poveri che per loro nulla è meglio del dono di qualche soldo; come usarlo lo sanno benissimo gli sposi.
L’artigiano sceglie un solido blocco di legno stagionato e ne ricava un vassoio.
Adesso però deve inventare qualcosa che trasformi questo normalissimo scodellone di legno …
… in un vassoio nuziale. Qualcosa che simboleggi il matrimonio, che rappresenti i due novelli sposini. Per leggere il seguito clicca qui sopra »
Le Poinçonneur des Lilas … mais ou sont les poinçonneurs d’antan ?
Qualche tempo fa, sembra qualche secolo fa, quando prendevi il metrò a Parigi,
un signore in fondo alla scala ti forava il biglietto con una punzonatrice.
Era il “poinçonneur”.
C’è una canzone scritta, musicata e interpretata da Serge Gainsbourg,
dedicata a proprio a questo personaggio. Si chiama “Le Poinçonneur des Lilas”.
Stupenda canzone, un indimenticabile ritratto, molto triste, alla fine tragico.
E’ la storia di quest’uomo, di una sua intera giornata,
un’intera vita passata al buio, sottoterra,
a fare dei buchi .. dei piccoli buchi .. sempre piccoli buchi. Per leggere il seguito clicca qui sopra »
Frank Zappa diceva : “Parlare di musica è come ballare di architettura”. Beh, Vanvitelli nella sua architettura per la Reggia di Caserta la musica per ballare l’ha prevista.
蟋蟀 xī shuài Cricket feeding dishes. Rarissimi servizi da tavola per un raffinato musicista ed eroico gladiatore : il grillo.
Se il chiaro di luna
avesse un suono
sarebbe
il canto di un grillo.
.. e se Beethoven avesse letto questi versi di Hawthorne,
avrebbe scritto “Chiaro di luna” per pianoforte e grilli.
Sabato 24 settembre. Sto cercando in Campo san Maurizio dalla gentile signora Anna,
che è l’unica a conoscerli e a proporli, i servizi cinesi in porcellana per uccellini : minuscoli piatti, vassoi e abbeveratoi destinati nell’antica Cina (e forse ancora oggi) alla tavola degli uccellini.
Trovo dei vassoi ancora più piccoli e più leggeri e più delicati di quelli destinati agli uccellini.
Scopro che sono destinati ai grilli !
Ho sempre pensato che un minuscolo oggetto che puoi tenere in mano, accarezzare, portare a spasso con te
nascosto in una tasca, a volte può racchiudere l’anima di un popolo. La sintesi di migliaia di pagine e di anni di studio.
Dice il saggio : “Nelle cose piccole si trovano i valori più profondi della vita”.
Oggi ognuno di questi due “piattini per un grillo” me lo conferma :
Il teatro è silenzio. Amleto & Co.
Qui sopra ho parlato del silenzio molto.
Troppo secondo il mio severissimo Editor.
“Devi tagliare” sentenzia irrevocabile.
“Ma tanto nessuno mi legge…” tento timidamente di ribattere.
“Ti leggo io. E non voglio vergognarmi di te” è il colpo di grazia dell’Editor.
Non mi resta che obbedire.
E’ già in lavorazione un’edizione riveduta del mio testo, brutalmente mutilato di almeno il 50%.
“Il 50% non basta. Devi tagliare almeno il 79%” impone l’Editor.
Non chiedetemi perché devo tagliare il 79% e non l’80%.
Come disse Adlai Stevenson :
“l’Editor è uno che separa il grano dalla pula e pubblica la pula”.