Solo posti in piedi. Il sorriso nella rete.

Il sorriso nella rete.

Cerco in Rete : “uomo in piedi sul cavallo”.
Vorrei arricchire con altre immagini il mio testo : “Solo posti in piedi”,
dedicato agli amatissimi cavalieri Kotoko, che sono spesso rappresentati
ritti in piedi sulla loro cavalcatura. Ecco cosa ho trovato :

Molte immagini. Una davvero interessante riferita ai bronzetti nuragici della Sardegna dove l’arciere è sorprendentemente ritto in piedi sul suo cavallo.

Altre immagini soltanto curiose.

Una addirittura poetica :
candide nuvole colte nell’attimo preciso
in cui sembrano rappresentare un cavallo al galoppo con il cavaliere ritto in piedi.

Però mai mi sarei aspettato che la Rete mi sorprendesse con un raffinato senso dell’umorismo.
Un geniale tocco di auto-ironia.

Come se la Rete mi dicesse : cerchi immagini di un uomo in piedi sul cavallo ?
Ecco allora, questa certo non te la aspettavi :

One Response to “Solo posti in piedi. Il sorriso nella rete.”

  1. Il bronzetto nuragico riprodotto qui sopra è difusamente descritto nello splendidissimo volume
    “Sculture della Sardegna Nuragica” di Giovanni Lilliu (Cagliari, La Zattera, 1966).

    La scheda a pagina 390 dice :
    190. Arciere saettante in pedi sul dorso del cavallo.
    altezza cm 7,2, lunghezza cm 5,6.
    Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
    Proveninenza : Sulcis (Cagliari), località Saliu

    Ci sono alcune ipotesi su questa minuscola monumentale scultura che “rappresenta un unicum
    non soltanto fra i bronzetti sardi, ma anche in tutta la piccola plastica in bronzo mediterranea”.
    Potrebbe essere “un arciere a cavallo che colpisce un bersaglio in corsa, in piedi sul destriero in posizione acrobatica…
    un cavallerizzo equilibrista che si esibisce nel tiro al bersaglio con l’arco in una festa stagionale in uno dei tanti santuari nuragici :
    il bersaglio sarà stato un piccolo animale o un altro oggetto qualsiasi, da colpire in una gara pubblica costituente spettacolo e rito cultuale insieme.
    A ricordo della festa, e forse della vittoria toccata nel torneo, il personaggio ha lasciato nel santuario la sua immagine votiva”.

    Lilliu prospetta poi un’altra ipotesi, data l’eccezionalità della figura a cavallo nella produzione dei bronzetti nuragici,
    animale il cavallo che i più ritengono non dico usato, ma nemmeno conosciuto dai Protosardi e nella Sardegna prima della venuta dei Cartaginesi…
    il bronzetto di Saliu sarebbe allora una divinità di tipo orientale,
    un dio della luce, che viaggia a cavallo nel cielo e scocca i raggi del sole come frecce.”.

    E’ interessante aggiungere poi che per Lilliu i bronzetti nuragici rivelano una forma espressiva compiuta esteticamente,
    anche se la forma naturale si presenta aperta e incompiuta.
    E’ proprio questa “incompiutezza” (questo deliberato ‘non finito’) che entusiasma i moderni artisti e studiosi.
    Picasso che ha avuto modo di vedere i bronzetti nuragici ad Antibes, ne rimase turbato e conquistato.
    E ancora echi di questa espressione in Henry Moore, Marino Marini, Braque e Archipenko
    e (perché no ?) nei ‘cavalieri della follia’ dei Kotoko del Chad.
    Una volta di più : “solo posti in piedi”.

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