L’utopia è una magia. Realizziamola ! Hotel Santa Chiara Venezia.

Scrive Francesco Amendolagine su “La Nuova” di domenica 9 agosto a proposito dell’Hotel Santa Chiara :
“Utopicamente solo il dare carta bianca a un affermato artista potrebbe trasformare un’architettura minima in un’opera d’arte, ma appunto è un’utopia”.

Un’utopia ? Bellissima però. E realizzabile.

Hotel Santa Chiara foto 1

Mesi fa ho proposto ad una Ferrovia Svizzera che festeggiava i suoi primi 10 anni di affidare un  intero treno ad un artista. Il treno sarebbe diventato una vera e propria opera d’arte :

un gigantesco dipinto, una scultura mobile che attraversa paesaggi che sono già a loro volta opere d’arte : castelli, chiese, vigne, montagne, villaggi, paesaggi di sogno.

 

Un’artista ticinese, Monica Caron, famosa nel mondo per i suoi murales, avrebbe dipinto l’intero treno per una cifra ridicola.
Il work in progress sarebbe diventato un happening teatrale e ne sarebbe nato un film.
Agli svizzeri l’idea è piaciuta molto, ma si è poi arenata nelle paludi della burocrazia ferroviaria elvetica.

Ma qui a Venezia noi non siamo schiavi della burocrazia.

Affidato ad un grande artista italiano, magari veneziano, il cubo bianco diventerebbe una gigantesca opera di pittura e scultura.
Attenzione : non parlo di coprire la facciata con teli stampati o dipinti, non penso a una replica del soffitto di san Pantalon :
voglio che tutto il cubo bianco diventi un’immensa tela su cui l’artista fisicamente dipinge e, se crede, interviene a rilievo.
Sono due idee ben diverse.

hotel Santa Chiara foto 2

Il cubo bianco potrebbe diventare così un’opera d’arte che alle migliaia di viaggiatori che ogni giorno arrivano e partono sia da piazzale Roma che dalla Stazione
offre una breve esperienza estetica : un’emozione che anticipa per chi arriva e ricorda per chi parte la bellezza e la poesia di Venezia.

Siccome le intemperie potrebbero rovinare il dipinto, si potrebbe prevedere di rinnovare ogni x anni l’opera affidandola, tramite concorso, ad artisti di tutto il mondo.

I clienti dell’albergo avrebbero l’emozione di vivere dentro un’opera d’arte unica al mondo, l’esperienza esclusiva
di affacciarsi (possibilmente non in mutande e canottiera) sul paesaggio della città più bella del mondo dalla finestra della loro camera,
diventando essi stessi parte viva di un’opera d’arte viva.

Il cubo troverebbe così forse una ragion d’essere che giustifica forse la realizzazione di un’utopia.

Ho già scritto ‘forse’ ?

 

Una modesta proposta : per impedire che i bambini veneziani ne facciano carico ai loro genitori
e per evitare che l’orrido cubo bianco diventi per tutti noi una presa per il cubo.

 

Parodiando il titolo del famoso libello di Jonathan Swift  “Una modesta proposta: per impedire che i bambini irlandesi
siano a carico dei loro genitori o del loro Paese e per renderli utili alla comunità”,
mi permetto di aggiungere un doveroso Post Scriptum alla mia proposta di affidare il cubo bianco dell’Hotel Santa Chiara
ad un artista perché lo dipinga, lo scolpisca, lo interpreti e ne faccia un’opera d’arte.

Con questa idea non sto in realtà proponendo niente di rivoluzionario.

Qualche tempo fa hanno dipinto facciate di palazzi sul Canal Grande Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Paolo Veronese.

Non sarebbe certo difficile oggi trovare artisti di questo valore.

 

Post Scriptum

Ovviamente nessuno riconosce la priorità della mia proposta pubblicata, oltre che qui sopra, anche su “La Nuova” martedì 11 Agosto 2015 :

FB La Nuova best

Però sempre su “La Nuova” almeno l’idea vive e forse crescerà :
cubo Santa Chiara

Il testo prosegue con il titolo

 “Artisti al cubo. Nel mio elenco son già mille e tre. Anzi 3.”
che si legge qui :

http://www.francobellino.com/?p=2197#more-2197link)

 

 

 

 

5 Responses to “L’utopia è una magia. Realizziamola ! Hotel Santa Chiara Venezia.”

  1. luca zentilini says:

    L’idea non è nuova, non è rivoluzionaria, non è originale. È quasi banale. Tanto da passare inosservata. Qualcuno ne ha già parlato forse in qualche giornale.
    Ma ora mi sembra che quel cubo sia stato messo lì esattamente a questo scopo. I tanto vituperati architetti in realtà hanno messo lì una tela bianca. Non è un brutto palazzo. Guardatelo bene. È solo una tela bianca. Che attende.
    E potrebbe davvero diventare qualcosa di straordinario, bellissimo. Qualcosa che infonda gioia ottimismo ispirazione in un tetro parcheggio. Uno stupefacente miraggio proiettato in faccia a chi entra a Venezia.
    E, pensate, solo partendo da un’idea banale…..

  2. Francesco & Saverio says:

    Letto giá ieri mattina. Centellinando e delibando e sardonico pensai al volpacchio pubblicitario.
    Volevo risponderti subito ma privo della subitanea tecnologia e non avendo con me il nr del telefono.
    Talvolta l’invettiva è più efficace nell’eleganza di una aristocratica ironia
    che nel “rugno” che comunque accompagna le “novitá” di questo decrepitume
    che ha perso F.L. Wright, Louis Khan, Le Corbusier ma è prodigiosamente efficiente nell’esibire “monstrua” (el “pontese’o a fianco).
    Te lo dicemmo: qua chiagneno e fottono !
    f & s (for ever and ever)

  3. Alberto says:

    Ciao Franco,
    purtroppo per rendere “osservabile” quel CUBO, ci vorrebbe un artista di grande livello
    e, visto che di Sistina ne abbiamo una e quello è già morto, non vedo chi riuscirebbe a renderlo meno infelice ed incombente di quello che è.
    Invece, io proporrei un dibattito : è mai possibile che secoli di arte si sciolgano come neve al sole (data la situazione metereologica)
    e non dico insegnino, ma almeno suggeriscano qualcosa che abbia un briciolo di senso estetico e morale
    per gli edifici che si insedieranno nel tessuto urbanistico del luogo in cui sono progettati?
    Saluti
    Alberto

  4. Appassionatamente consiglio di leggere il testo “Il cubo”, scritto appassionato e appassionante di Gianfranco Vecchiato
    pubblicato (guarda combinazione !) esattamente lo stesso giorno, 11 agosto,
    del mio “L’utopia è una magia. Realizziamola ! Hotel Santa Chiara Venezia”.
    Il testo di Vecchiato, profondo, documentatissimo e coinvolgente, si trova qui : lettera13.blogspot.it

  5. Arrigo says:

    caro Franco Bellino, ho visto solo ora per la prima volta la Sua proposta per il nuovo albergo Santa Chiara.
    Ha perfettamente ragione. La situazione potrebbe essere capovolta con successo.
    Con il vantaggio che molti pendolari si fermerebbero in Piazzale Roma dove tra il tram e appunto il nuovo albergo la sosta varrebbe il viaggio.
    Nessuno ha poi pensato che i passanti in Piazzale Roma sono sempre in ritardo nei due sensi.
    O per prendere il tram o per andare al lavoro. E l’albergo chi lo guarda? Questo lo sapeva benissimo anche l’architetto.
    Io non l’ho ancora visto dal vero. Molte foto si.
    Ancora un caro saluto
    Arrigo

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>