3 caselle di speranza.

“Dio è nei dettagli”. Lo ha scritto Flaubert, lo scopro io oggi.

Frequento da qualche mese l’Istituto dei Tumori di via Venezian. Oggi è l’ultimo giorno e mi chiedono di esprimere il mio giudizio compilando un modulo di ‘Consumer Satisfaction’.
Alla fine devo scrivere la mia età. Trovo – mai successo prima, non solo in Italia ma nel mondo – trovo non 2, ma 3 caselle per scrivere l’età.

3 caselle : quindi sono previsti anche i centenari. Quindi in un insignificante dettaglio (ma è un genio chi lo ha pensato) ecco una straordinaria promessa di speranza e di vita.

5 Responses to “3 caselle di speranza.”

  1. gio says:

    Ecco. Sei davvero sublime. Dio è nei dettagli. Ed è pure bellino. gi.

  2. covini luigi says:

    Leggerezza e profondità contagiose: “speranza e vita” già le possiedi. Quanto al “genio”,… la sua saggezza sta nell’essersi fermato a tre caselle.

  3. Caro Franco, il tuo nuovo post è un segnale di come la scienza vada avanti all’insaputa di noi popolo più o meno bue. Dato che le previsioni sono quelle che tra venti, trent’anni i centenari saranno molti, anzi moltissimi, loro, con la casella dell’età, indicano che sono già pronti. Così capisco io da cinicona. Da quando un po’ di anni fa ho letto la notizia che da 150 km di altezza si è potuto identificare la marca dei pneumatici di un’auto dalle impronte lasciate nel fango di un viottolo, la realtà con le sue previsioni non mi sconcerta più e con la realtà le notizie della scienza più o meno fasulle. Mi stupisco sempre, mi incuriosisco e mi spiace soprattutto non avere 7 vite per vedere come l’oggi si evolverà. Ricordo i fumetti bellissimi sulle avventure di Gordon Flash, Dale Arden e dell’Imperatore Ming dove si vedeva già tutto quello che oggi è a portata di mano, come il telefonino che risponde agli impulsi vocali: “Che tempo farà oggi – gli chiedi e lui risponde ” Meglio che ti porti l’ombrello, forse pioverà…” Un abbraccio dalla vecchietta che, curiosissima, vorrebbe essere immortale. Nella

  4. giovanni says:

    Cara amica di Franco, che ti definisci vecchietta,
    che noia l’immortalità; anche perché tutto cambia ma l’uomo sempre quello è: ed allora scoprire che il vicino rimane stronzo anche se ha la parabola, o che il fruttivendolo ti ha fregato anche se prende la frutta con il navigatore…invece che bello sapere che i passi fatti non si possono rifare e che la cosa che rimane è quella di insegnare qualcosa a qualcuno, o come fa il nostro Bellino, aprirci ogni tanto una porta attraverso la quale vedere, vedersi e sorprendersi.

    abbracci rispettosi a tutti

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